Humus di lombrico? Solo se proviene da letame ed effluenti di allevamento. Almeno secondo la legislazione italiana. Il decreto legislativo 75/2010 dedicato ai fertilizzanti pone dei vincoli tassativi alla definizione del vermicompost (così viene indicato dal legislatore) o humus di lombrico. Queste norme sono però vincolanti nel solo caso in cui chi produce lo faccia per immetterlo in commercio. Non ci sono restrizioni di sorta invece per chi voglia produrne per autoconsumo. In questo caso si possono utilizzare gli scarti di natura organica purché già decomposti.
L’humus di lombrico è il prodotto di quello che viene chiamato vermicompostaggio, un processo di bio degradazione attraverso cui, grazie all’azione combinata di microrganismi e lombrichi, le proteine degli scarti organici vengono trasformati in minerali in grado di nutrire la terra.
L’humus di lombrico è un ammendante in grado di migliorare la struttura chimica, biologica e fisica del terreno aumentandone la fertilità. E’ un fertilizzante ammesso in agricoltura biologica, già per il solo fatto di essere stato prodotto secondo quanto prescritto dal decreto 75/2010, senza quindi il bisogno di una ulteriore certificazione.
Ma non tutti i lombrichi sono adatti a essere impiegati in questo processo. Di anellidi finora ne sono state scoperte circa 8.300 specie. Quelle generalmente utilizzate per il vermicompostaggio sono 5: Eisenia andrei, Eisenia fetida, Dendrobaena veneta, Perionyx excavatus ed Eudrilus eugeniae (sperimentazioni sono state realizzate anche con alcune altre specie) di queste 4 vivono in zone temperate e tra queste ultime due in particolare, Eisenia ndrei ed Eisenia Fetida, per la loro resistenza e prolificità, sono considerate le migliori.
Gli Eisenia Andrei, pur essendo biologicamente diversi, presentano caratteristiche molto simili agli Eisenia fetida. Entrambi sono in grado di sopravvivere a un intervallo di temperature interne alla lettiera compreso tra 0 e 35°, ciò li differenzia, ad esempio, dalla Dendrobaena veneta (chiamata anche Eisenia hortensins o European nightcrawler) che, pure avendo un peso medio di gran lunga superiore, circa 0,90 grammi, non regge oltre i 25°C e non sopporta temperature inferiori ai 15°C.
Ma non solo la resistenza alle temperature che ne fa le specie più adatte al vermicompostaggio. Le prime due Eisenia, infatti, hanno un tempo di incubazione compreso tra i 18 e i 26 giorni contro i 42 della Dendrobaena veneta e i 40 giorni di un’altra specie adatta al vermicompostaggio, il Lumbricus rubellus. Il ciclo di vita, dalla nascita alla piena maturazione, è per entrambe, – Andrei e Fetida – compreso tra 41-51 giorni, contro i 100-150 giorni per la Dendrobaena veneta e i 120-170 del Lumbricus rubellus. Ma la variabile che fa dell’ Eisenia andrei la migliore specie, anche rispetto alla Fetida, è il tempo per raggiungere la maturità sessuale. I precoci “Andrei” sono in grado di riprodursi dopo soli 21 giorni di vita, mentre ai Fetida ne occorrono 7 in più.
La distinzione tra produzione di humus di lombrico per il mercato e quella per autoconsumo sta quindi nella possibilità, per quest’ultimo caso, di non avere vincoli nell’utilizzo della matrice. Mentre per il mercato va utilizzato solo letame, pollina ed effluenti di allevamento, il tutto proveniente da allevamenti non industriali, chi produce per sé, oltre a queste tipi di letame, può utilizzare altri tipi di scarti organici.
Qualora, invece, si decida di produrre per il mercato utilizzando i lombrichi, ma dando loro in pasto matrici diverse dai letami indicati, il prodotto che viene fuori deve essere commercializzato come ammendante compostato misto e non come humus di lombrico. Al di là della questione nominale in termini economici il vermicompost ha un valore di mercato che è tra le 5 e le 10 volte superiore a quello di un ammendate compostato misto. Differenza che ne rende economicamente sconveniente l’impiego. A meno che, appunto, non si produca per autoconsumo.
© RIPRODUZIONE CONSENTITA CITANDO LA FONTE WWW.LOMBRICOLTURABELLAFARNIA.IT LINKANDO L’ARTICOLO. LE VIOLAZIONI DEL DIRITTO DI AUTORE SARANNO PENALMENTE PERSEGUITE
Lascia un commento